domenica 10 novembre 2013

Racconti erotici gay: Mio cognato

Racconti erotici gay: Mio cognato
I miei cognati abitano al mare ed ogni estate andiamo a trovarli. Solo che loro lavorano, poichè le ferie le hanno d'inverno e quindi si sta insieme solo dopo le 17.

Un mattino, prima di andare a lavorare in officina meccanica, lui mi vede sveglio, in cucina di fronte ad un caffè, e mi dice: "Il mio pc portatile è molto lento, riesci a dargli un'occhiata? Il mio amico Paolo non è riuscito a migliorarne le prestazioni". E' il mio lavoro, quindi penso che nel pomeriggio proverò a risolvere il problema.
Ci diamo appuntamento alle 17 a casa. Nel pomeriggio mi occupo del pc portatile. Noto che ha installato due browser web, uno dei quali non ha l'icona visibile sul desktop. Lo cerco nella cartella programmi, lo avvio e vedo come si comporta. Dopo un bel po' di lavoro, dò un'occhiata alla cronologia e... mi accorgo che quello è il browser usato per andare sui siti pornografici. Solo che... ti sei dimenticato di fare un po' di pulizia, caro mio cognato!
Inizio a guardare cosa, negli ultimi 20 giorni, ha visionato. Noto che si limita a due siti, ma... quello che mi balza agli occhi sono le categorie esplorate: sono video di "facial", "swallows", "cumshots", "huge loads", "cum on belly". Penso: "Guarda il porco, gli piace vedere femmine che si fanno schizzare dappertutto!"...
Ne guardo alcuni... Veramente notevoli e il mio "coso" si muove dentro i boxer... Piacciono anche a me quelle cose, ma non da attivo... Da passivo...
Alle 17 ci si ritrova a casa. In attesa di andare sotto la doccia, mio cognato mi chiede: "Sei riuscito a guardarmi il pc?". "Certo, ora va che è una meraviglia". "Qual era il problema?". "Vincenzo, guardi troppi filmati porno, lo sai che creano un sacco di problemi di vulnerabilità al pc". Sorride e poi dice "Vado a fare la doccia, poi usciamo per l'aperitivo".


Mentre lo aspetto, l'uccello mi si tende nelle mutande. Siamo solo io e lui, le famiglie fuori al mare e so che quello che gli piace fare è ciò che vorrei che gli uomini facessero a me. Mi distraggo con la tv, poi sento l'acqua chiudersi e mio cognato uscire dal bagno in accappatoio nero: si siede vicino a me sul divano. "Vedi, con Elisa faccio poco sesso.
Il lavoro, i bambini... insomma, non la tradirei mai con un'altra donna ma... sono sempre arrapato". Annuisco, lo faccio anche io, ma le seghe me le faccio guardando video di grossi cazzi...
A quel punto non ci ho pensato... L'ho fatto è basta. Sapevo che le conseguenze potevano essere enormi ma... è stato un istinto: ho fatto scivolare la mano sulla sua gamba bagnata, con i peli ancora tutti appiccicati alla pelle, fino ad arrivare a toccargli il pene. "Che cazzo fai? Sei mio cognato!". Aveva ragione. Ma ormai non potevo tornare più indietro. "Zitto, Vincenzo, zitto". Mentre con una mano gli tengo il cazzo, con l'altra slaccio l'accappatoio e lo vedo svettare teso come una mazza. Non è enorme, è abbastanza lungo, stretto in punta per allargarsi piano piano. Poggia su una base irsuta di peli neri arricciati: l'odore di bagnato e pulito mi fa andare il sangue alla testa.
Vincenzo si gode le mie carezze, lente. Poi con le due mani mi prende la testa e me la avvicina al pene. Io allargo le labbra e lo faccio entrare dentro di me. "Sei una troietta, chi lo avrebbe mai detto, ora succhialo"... inizio a passargli le mani sul petto, sposto l'accappatoio che ormai è quasi scivolato via... Ha 41 anni e se li porta benissimo... Sento le sue cosce che si tendono dal piacere. Succhio, scivolo su e giù e nel frattempo mi aiuto con la mano. Non ci va molto per portarlo al piacere... "Togliti, perchè sto per venire", mi dice. Ma io non ci penso nemmeno! Sono davanti ad un uomo che conosco bene, bello, sano, voglioso, arrapato, che mi schizzerà addosso, non ci penso proprio a togliermi! E per farglielo capire, aumento il ritmo della succhiata. 


Lui comprende e sorride, chiudendo gli occhi. Solo che... mi sorprende! Il primo schizzo arriva senza un gemito, senza un sussulto e mi finisce in gola, dandomi la sensazione di soffocare. Lui con le due mani mi blocca la testa contro il suo pene. Gli altri schizzi li controllo con la lingua. Il suo sperma è amarissimo, abbondante ma non troppo. Fa cinque o sei schizzi, poi si lascia abbandonare sul divano. "Mi hai fatto impazzire, dove hai imparato a fare queste cose?". 
Non rispondo, ma anche lui mi ha fatto impazzire. Ho il suo seme in bocca, lo rilascio cadere sulla sua pancia. "Lecca la sborra e ingoiala", mi ordina. E io con la lingua ripasso sulla sua pancia, faccio lo slalom tra i suoi peli, bagnati si ma di sudore, e ne ingoio quanto possibile. Mi rialzo e adesso la doccia la devo fare io, per quanto sono sudato dal caldo e dall'eccitazione.
Ma quando mi alzo, Vincenzo mi tira verso di se e mi infila la lingua in bocca... Mentre una mano mi esplora il culetto. Il mio cazzo, nel frattempo, mi ha bagnato abbondantemente le mutande. "Stasera magari racconti ad Elisa come si fa a fare un pompino con i fiocchi e ad ingoiare", scherza lui.
Tutto questo però finisce in fretta: sentiamo l'ascensore fermarsi al piano ed un vociare di bambini. Stanno tornando! Lui si chiude in camera, io in doccia. "Eccoci!". Mentre tutti rincasano, io, con l'acqua aperta, mi procuro un momento di piacere, con una divina sega, raccolgo il mio seme in una mano e, come sempre, lo ingoio, facendomelo colare sul mento e sul petto.
Alla prossima... cognatino mio.

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